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sabato 29 novembre 2014

La Scozia dice "No, thanks"


Manifesti contro l'indipendenza della Scozia

La Scozia rimane parte del Regno Unito.
Già poco prima dello spoglio delle schede c'era chi sosteneva che la maggioranza dei 4,2 milioni di iscritti ai seggi avesse deciso di votare NO e infatti è stato annunciata la vittoria degli unionisti con il 55% contro il 45% rappresentato dagli indipendentisti.

Il primo ministro britannico, David Cameron, insieme all'Unione Europea, ha potuto tirare un sospiro di sollievo e ha ribadito che entro i primi mesi dell'anno prossimo alla Scozia, così come al Galles, all'Irlanda del Nord e all'Inghilterra, saranno concessi maggiori poteri decisionali. Il premier ha anche affermato :"Questo era un passo democratico da compiere."

Il primo ministro scozzese Alex Salmond, che ha sostenuto e creduto fermamente nella causa della Scozia, non appena sono stati resi noti i risulati, ha rasssegnato le due dimissioni: da novembre, dopo che sarà stato scelto un altro leader del partito scozzese nazionale, egli rinuncerà al suo posto di primo ministro.
Così Salmond è costretto a lasciare nel cassetto il libro "Scotland's Future", che aveva mostrato durante la campagna referendaria, in cui sono raccolti i punti che descrivono una Scozia autonoma.
Il ministro ha dimostrano di credere ancora al sogno di una Scozia separata dal Regno Unito, avendo affermato che la lotta per l'indipendenza non è ancora terminata.

Il ministro Alex Salmond, con in mano il libro "Scotland's Future"

A giovare della mancata separazione della Scozia dal Regno Unito è soprattutto la sterlina, che ha raggiunto i massimi degli ultimi anni; la borsa, dopo giorni incerti, ha chiuso in positivo. Con l'indipendenza di Edimburgo, si sarebbe potuti arrivare ad altre spinte separatistiche da parte dei catalani, dei fiamminghi, che avrebbero causato una profonda crisi della zona Euro.

Dalla residenza di Balmoral, in Scozia, la regina Elisabetta II ha rilasciato una dichiarazione: la sovrana invita a superare le controversie e ricorda che è necessario tornare al reciproco sostegno e rispetto.

 Barbara Soncin
 

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