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venerdì 12 dicembre 2014

Boxe, Manny 'Pacman' Pacquiao contro Floyd Mayweather. Cosa c'è da dire?  "Non è una questione di soldi. Anzi, questa è l'ultima delle preoccupazioni. Manny è disposto a ridursi la borsa pur di fare questo match". La dichiarazione è di Eric Pineda, il manager di quel Manny Pacquiao che lo scorso sabato si è liberato di Chris Algieri, vincendo a punti dopo aver spedito per sei volte al tappeto l'avversario e mantenendo la sua fetta di mondiale dei pesi welter.
Il match a cui si riferisce Pineda è quello contro il miglior pugile in circolazione pound for pound, Floyd Mayweather. 
Se ne parla da anni all'interno del mondo della boxe, poichè la sfida tra i due è di elevatissimo livello tecnico -oltre che economico(il manager di Pacquiao dice che il denaro non conta, ma l' equazione Mayweather=$ determina che tutto ciò che riguarda Mayweather lo è, vedi http://instagram.com/floydmayweather)- ed è destinata a fregiarsi della sfruttatissima e ambitissima allo stesso tempo etichetta di 'match del secolo'. Certo, Pacquiao non è più quello del KO subito da Marquez, pur se superato da match successivi, non può non aver lasciato segni nel fisico e nel morale. Ed anche Mayweather, che pure ha vinto tutti i suoi incontri, non ha entusiasmato negli ultimi due con Maidana. Ballano troppi quattrini, tanto che il giro di affari potrebbe toccare i duecento milioni di dollari.
Come mai si ottengono così tanti soldi con un solo incontro? Un match del genere negli Stati Uniti può essere venduto in tv tranquillamente a 80 dollari, e l' importanza di questo match lascia ipotizzare un milione e mezzo di acquisti. Fanno già 120 milioni, a cui aggiungere introiti pubblicitari e l'incasso della riunione, probabilmente destinata all'MGM Grand di Las Vegas. Del resto i grandi alberghi usano bastone e carota per questi eventi: costo dei biglietti differenziato a seconda del settore, però anche camere a prezzi accessibili.
L'incontro è fissato sommariamente per settembre 2015, e onestamente a qualsiasi ora lo trasmettano questo 'match del secolo'(che lo dimostri successivamente o no è da vedere) non me lo perderò in quanto incontro tra due personalità diverse influenzate da due ambienti diametralmente opposti: povertà e dedizione contro tradizione familiare e sfarzo.
Dimostrazione dell'equazione Mayweather=$
Pacquiao durante un allenamento

Vaccino, salva-vita o speculazione economica?




E' difficile, dopo aver raccolto un cospiquo numero di testimonianze, sentire opinioni comuni sull'argomento "vaccini", queste comunque si raccolgono in tre gruppi generali: a favore con ceca fiducia e benevolenza nei confronti delle case farmaceutiche, le diffidenti, ma devote a quelli salvavita, e infine le sfavorevoli, con alcune che estremizzano vedendoli come la trovata del secolo da parte delle sopra-elencate case farmaceutiche e come cause di danni collaterali gravissimi.  Ma che cos'è il vaccino?

       "Un vaccino è un prodotto costituito da una piccolissima quantità di microrganismi (virus o batteri) uccisi o attenuati, o da una parte di essi, progettato in modo da stimolare nel corpo la naturale reazione immunitaria.
I vaccini usano il meccanismo naturale di difesa del nostro corpo – il  sistema immunitario – per costruire una specifica resistenza alle infezioni.Questa difesa immunitaria, simile a quella che è provocata dalla malattia, protegge dall’attacco dei microrganismi presenti nell’ambiente e nelle persone della nostra comunità senza che si sviluppino i sintomi e le complicanze della malattia." 

Queste pero sono parole ricavate da siti che promuovono, come pubblicità progresso, l'utilizzo di  questi, forse, salvavita (http://www.levaccinazioni.it/informagente/Prima.htm).  
Invece alcune associazioni contro il vaccino(http://www.mednat.org/vaccini/dire_no_vaccini.htm) lo rappresentano come concentrato di numerose sostanze pericolose come mercurio, alluminio, sostanze cancerogene, virus e contaminanti. Inoltre vedono questi come provocatori di gravi malattie come l'epilessia, encefilte, atrofia muscolare e molte altre. Infine li fanno rappresentati del corrotto giro degli affari delle multinazionali.


Come ogni argomento di una certa delicatezza ogni fazione di pensiero definisce una propria opinione più o meno estremista. Per quanto riguarda la salute e gli effetti dei vaccini è difficile affrontare l'argomento se non si hanno approfondite conoscenze in campo medico, ma la speculazione attuata delle case farmaceutiche risulta più che evidente. Riguardo a ciò non c'è sicuramente da stupirsi in quanto sia le grandi case multinazionali sia i governi stessi non si fanno alcun problema a ricavare denaro sulla preoccupazione principale di ogni uomo, la salute, dando vita a complotti e segretissime guerre tra di loro, perdendo di vista il fondamentale obbiettivo, salvare vite umane.
vignetta satirica sui vaccini
 Un esempio ne è la famosa influenza suina del 2009, dichiarata successivamente come una normale influenza stagionale, durante la quale lo stato ha comprato un numero spropositato di vaccini con prezzi gonfiatissimi sino al 500% creando un danno all'erario statale di 2,7 milioni di euro,  Creando una grandissima allerta e terrorismo gratuito, forse in modo da distrarrre la popolazione e i media dall'incombente problema della novella crisi economica. Oppure quanti sanno che il vaccino per l'epatite B è obbligatorio solo grazie ad una tangente? Sicuramente pochi.
Non bisogna però negare che molti di questi salvano vite umane, ma il renderli obbligatori è una privazione della libertà di scelta. Inoltre molti di questi vaccini sono in via totalmente sperimentale e forse quindi con effetti nulli, come quello per il Papilloma virus.



L'interesse personale e la corruzione che circondano l'umanità non rimangono solo nelle grandi inchieste e scandali finanziari, ma si insinuano nella vita quotidiana di ognuno, anche della persona più ingenua e che reagisce ciecamente davanti ai dati di fatto, andando a colpire il principio fondamentale:la salute.








Greta Irene Fornasier











  

mercoledì 10 dicembre 2014

Noi Giovani d'oggi

I GIOVANO D'OGGI NON SONO PIU' COME QUELLI DI UNA VOLTA?

   Sono infinitamente afflitto e amareggiato ogni qual volta vedo vagare queste parole tra le idee e le convinzioni di molti adulti pressoché vecchi i quali, però, bramosi di manifestare la loro saggezza, figlia delle esperienze passate, ottengono l'esatto contrario, cioè quello di dimostrare la loro grande ignoranza. Detta ignoranza è causata dalla mancata percezione di trovarsi in un presente totalmente dissomigliante da un passato non troppo lontano, 40 – 50 anni fa.
   Ogni mancato adempimento da parte di un giovane alle richieste di un adulto è, per quest'ultimo, indice di presunta deficienza dei “teenager”, inesistente durante la propria giovinezza.
   Ma ciò che per molti adulti è simbolo del vuoto all'interno delle azioni, esperienze e conoscenze dei ragazzi adolescenti principalmente da quali fattori è causato?
   E' assai arduo tracciare un discorso ridotto all'essenziale e al tempo stesso esauriente, ma sicuramente con le parole di Padre Pino Puglisi è possibile riassumere in un esempio. La sintesi del suo pensiero è questa:
“immaginiamo di essere in un circo con un trapezio al centro. Un trapezista si lancia, esegue tutte le figure possibili e immaginabili e mentre è in volo viene afferrato da un secondo acrobata che lo porta presso il capo opposto del trapezio. A questo punto si dia il ruolo del primo trapezista a un giovane e quello del secondo trapezista ad una personificazione della società: il giovane si lancia, mostra in aria le sue abilità e tende le braccia alla società. Ma questa non lo afferra e lo lascia cadere”.
   Questo è uno dei grandi problemi!
   I giovani adolescenti mettono tutto il loro interesse, la voglia, la fatica e lanciandosi, con le braccia aperte, mostrano il loro desiderio di essere afferrati, abbracciati, accolti. Però la società nega loro gli appigli, i punti di riferimento, i punti di contatto con la realtà e li accusa anche di essere parte del degrado sociale.
   Che civiltà è quella che non si occupa dei propri figli? Quegli stessi figli che cominciano già ad essere protagonisti di un futuro fragile e incerto.
   Che civiltà è quella che nutre ogni figlio di oggetti e non di ideali?
   Che civiltà è quella che si alza alle spalle dei propri figli?
 Se qualcuno tra i giovani tenta di dare una risposta (di per sé sinonimo di una svolta) è subito sbeffeggiato, deriso, emarginato, escluso, costretto a vivere un'esistenza precaria.
  Ma allora, come si può uscire da un vortice di vizi e mali?
  Bè il secondo trapezista deve afferrare il suo compagno; la società deve comprendere che, in un gioco di fiducia e abilità, è necessaria anche la sua collaborazione, una partecipazione che non sia passiva, di modo che lo spettacolo abbia un gran successo e il pubblico acclami e lodi le loro capacità.


Dawit Borio

martedì 9 dicembre 2014

"DON'T CALL US FREAKS!"

Da poco uscito in America e presto in arrivo su Fox italia  il quarto capitolo della serie televisiva horror ideata da Ryan Murphy che ha riscosso molto successo, grazie anche alla partecipazione della bellissima Jessica Lange.

In questa stagione veniamo catapultati nell'America degli anni 50 in un circo squattrinato dove dei veri e propri scherzi della natura devono cercare di sopravvivere alla povertà ed ai pregiudizi che si tirano dietro a causa delle loro malformazioni fisiche.

Donne barbute e ragazzi aragosta sono all'ordine del giorno in questo show, ma dove sta il confine tra realtà e illusione?
Alcuni attori che fanno parte del cast nella serie impersoneranno due freaks facendo perno sulle loro vere diversità fisiche.

Fraser, che nella serie interpreta Paul ‘la foca illustrata’, mostra delle braccia caratterizzate da un mancato sviluppo di radio e ulna (le ossa che formano gli avambracci) su entrambi gli arti, mentre la Siggins, volto di Suzi ‘senza gambe’, non ha gli arti inferiori.


Colpisce, in particolare, ciò che dice Fraser nel video che potete vedere qui di seguito: “Naturalmente, queste [riferito alle braccia] sono diverse e interessanti da guardare, e nel farlo non c’è nulla di sbagliato. Sono potente e meraviglioso, e ho queste. Sono un fricchettone, e sono un attore, e sono un attore fricchettone che interpreta un fricchettone. Ed è fantastico.



Giovanni Blandino

lunedì 8 dicembre 2014

Emma Stone: la nuova musa di Woody Allen

Emma Stone nasce nel 1988 e comincia la sua brillante carriera di attrice televisiva nel 2004, all’età di 16 anni quando, appena trasferitasi a Los Angeles, appare in alcune serie televisive come “The New Partridge Family”, “Zack e Cody “e “Drive”. Nel 2007 debutta con il suo film d’esordio “Suxbad - Tre menti sopra il pelo” e in seguito, non solo raggiunge una certa notorietà ma, per il ruolo di protagonista nella serie tv Easy Girl, ottiene una nomination per il Golden Globe come miglior attrice e vince un premio nella categoria “miglior performance comica” degli MTV Awards. Qualche tempo dopo riceve diversi elogi da parte del pubblico e della critica per l’eccellente interpretazione del ruolo di Skeeter Phelan nell’ apprezzatissimo film “The Help”. Nel 2011 sul set di “The Amazing Spiderman” conosce Andrew Garfield con cui tutt’ oggi intrattiene una relazione sentimentale.
Emma Stone e Andrew Garfield alla presentazione di "The Amazing Spiderman"
Sulla scia di queste ultime conquiste cinematografiche, Emma prosegue la sua inarrestabile ascesa verso l’apice del successo, ricevendo il ruolo di protagonista nell’inedita commedia romantica scritta e diretta da Woody Allen, “Magic in the moonlight”. Nel film, uscito da pochi giorni nelle sale italiane -dopo una prima presentazione nel corso della 32° edizione del “Torino Film Festival”- Emma Stone compare nei panni di una giovane presunta sensitiva, Sophie; accanto a lei, Colin Firth, interpreta il ruolo di Stanley, illusionista inglese, elegante e snob, che cercherà di smascherare gli inganni di Sophie, finendo per innamorarsi di lei.
 Curioso è il fatto che nel film interpreti il ruolo di una medium che afferma di avere contatti con i defunti, e che, nella vita reale l'attrice sostenga di credere nell'esistenza dei fantasmi, dichiarando addirittura di aver avuto incontri ravvicinati del terzo tipo.
Infatti, di recente, ospite del programma statunitense “The Late Show with David Letterman”, ha rivelato pubblicamente che lo spirito del nonno defunto si manifesta con una certa frequenza; apparizioni testimoniate -a suo dire -dal ritrovamento di alcuni quarti di dollaro, monete che sarebbe proprio il nonno a donarle, data la significativa importanza che hanno per la famiglia dell’attrice.

Emma Stone nel ruolo di medium
Si sa, Woody Allen ogni anno, instancabilmente affezionato a quello che sembra essere un appuntamento annuale, fa parlare di sé con una nuova pellicola e, anche questa volta, non delude. Sul suggestivo sfondo della Francia di fine anni ’20, in un’atmosfera fiabesca e magica, si muovono due personaggi diametralmente opposti in un susseguirsi di domande, incertezze e stupore, nei quali lo spettatore verrà immediatamente coinvolto. Insomma, è sicuramente l’ennesimo gioiello cinematografico da aggiungere alla splendida filmografia “Alleniana” e che ha già conquistato la vetta della classifica italiana.
Emma Stone e Colin Firth in una scena del film
Inoltre è stata notevolmente apprezzata e lodata proprio l’interpretazione della bellissima attrice Emma, capace di conquistare il pubblico con i suoi grandi e inquieti occhi magnetici, aggiudicandosi moltissimi giudizi positivi da parte della critica.
Allen riguardo allo spunto da cui è nata l'idea del film racconta:
"L'ho avuta scritta su un pezzo di carta da lettere nel mio cassetto per anni. Sapevo che era una buona trama, ma ho continuato a vederla come una cosa moderna e qualcosa che non sembrava fosse proprio giusta per me. Poi, quando mi venne in mente che avrei potuto ambientarla nel sud della Francia degli anni '20, tutto ad un tratto mi è sembrata giusta."
Woody Allen è una figura di spicco nel cinema contemporaneo e proprio per questo è solito trascinare con sé sotto i riflettori gli attori protagonisti di ogni sua pellicola, comprendendoli in quella sorta di sublime aura mistica, intrisa di indiscussa autorità, che lo circonda. Sarà questa l’occasione giusta per Emma Stone per affermarsi come una brillante icona nel mondo della filmografia e prendere posto in quel “paradiso “ di stelle hollywoodiane che hanno scritto la storia del cinema?

Trailer ufficiale di "Magic in the Moonlight"

(fonti http://it.wikipedia.org/wiki/Emma_Stone)

Giorgia Deroma

Il Teatro della Luce

Teatro d'arte di Mosca (anche detto Teatro Stanislavskij)
Nel gennaio 2015 vedremo inaugurato nella distratta Mosca il nuovo teatro K.S Stanislavskij, che per la ristrutturazione prenderà il nome di Elettroteatro Stanislavskij.
L'idea dell'"Elettroteatro" scaturisce dalla mente del direttore artistico Boris Juchananov che, attivo dal 2013, vuole dare nuova linfa vitale al teatro con uno svecchiamento stilistico e ideologico. "teatro delle luce", queste le sue parole sul significato del nome, comparse sull'Internazionale 1078, che se da un lato vuole rievocare le sale cinematografiche dei primi del novecento, che guarda caso vennero presentate nello stesso edificio, dall'altro rimanda ad una dimensione che potremmo definire sacrale, nel senso più puro e laico del termine; un teatro spoglio di menzogna che fa filtrare il sacro fuoco della vera parola, come d'altronde avrebbe voluto Stanislavskij stesso.
La ristrutturazione del teatro sarà quasi totale, partendo dalla sala principale fino al giardino, e l'organizzazione degli spazi sarà basata sulla possibilità di creare zone adibite alla recitazione in ogni stanza dell'edificio.
Nonostante in questo momento il teatro non sia ancora pronto al suo interno circola un miscro-cosmo di attori che si prepara per l'imminente stagione teatrale. Gli spettacoli che andranno in scena sono già in parte noti, a cominciare dal 26 gennaio con Le Baccanti di Terzopoulos, autore che affonda le sue radici nella cultura greca e che ne rivendica costantemente la sua imperterrita attualità.
Un altro grande maestro del teatro contemporaneo che metterà in mostra la sua opera è il nostro Romeo Castellucci, già impegnato con la Societas Raffaello Sanzio, che presenterà Uso Umano di essere umani, ispirato dalla Resurrezione di Lazzaro di Giotto. Certamente si prospetta una stagione all'insegna dell'eclettismo, che si spera renda quella Mosca anestetizzata da un guerrafondaio ignorante più viva, e quindi, più curiosa.
Romeo Castellucci (Wikipedia)


Lorenzo Busacca

ERA TUTTO UN SOGNO, ORA E’ TUTTO REALE

Copertina del disco ETUS, 2012, Ensi, TANTAROBA Label


Che Jari Vella, in arte ENSI, fosse uno dei migliori artisti emergenti della scena rap italiana si sapeva, ma con il disco “E.T.U.S: ERA TUTTO UN SOGNO”, il ragazzo classe 1985 è diventato un’autentica istituzione per questa corrente musicale. Scegliendo di ritornare ad un sound quasi anni 90, con basi semplici per dare spazio a temi e testi più profondi, dimostra chiaramente il suo modo di vivere questa musica, non intesa come vuota autoesaltazione e sfoggio di ricchezza, evidenziando al contrario le proprie origini radicate nella periferia di Torino e Alpignano, il suo paese natale, in mezzo a gente semplice; l’apoteosi dell' amore per i quartieri della sua città è riassunto nell' ultima traccia del disco, che dedica infatti a tutta la cintura di Torino. L’obiettivo di tornare ad un rap definibile come “vecchia scuola” è reso evidente dalle scelte di collaborazione compiute per questo disco: il featuring con artisti come Kaos One, uno dei primi tra coloro che hanno “portato” il rap in Italia, sancisce lo scopo. Un'altra caratteristica di ETUS, ma anche di altri dischi di tale cantante, è la presenza di collaborazioni con artisti, italiani e non, di altri mondi musicali: Ensi infatti si è sempre proposto per ampliare il concetto di “RaP”, cercando di allontanarlo da un genere di nicchia favorendo una visione più ampia di tale realtà musicale.
Ma qual'è questo "grande sogno" dell'artista di Alpignano? Lo rivela in un'intervista rilasciata per TgCom24, in cui sostiene che questo titolo può avere più  significati: oltre ad essere un omaggio ad uno dei fondatori di questa musica, Notorious B.I.G, il suo sogno era quello di far ascoltare a quante più persone possibili il proprio pensiero, facendo coincidere in un connubio musicale discorsi importanti e significativi con parole semplici, della gente comune, cominciando delle strade del suo paese fino a ragiungere le più importanti città del Paese. 
Con questo disco, sebbene non sia il suo capolinea, Ensi ha ormai raggiunto il suo obiettivo: prima era tutto un sogno, ora è tutto reale.


Simone Bargetto