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lunedì 8 dicembre 2014

New York Knicks, una tradizione vincente che sta scomparendo

Il doppio logo dei New York Knicks
Fonte: "New York Knicks' Website"
Creato per vincere il titolo, questo roster si sta dimostrando non all'altezza del nome della franchigia e soprattutto un team pieno di giocatori talentuosi che, però, non riescono a coesistere tra loro. I vari Carmelo Anthony, Amar'e Stoudemire, Jose Calderon e J.R. Smith sono tra i migliori nei rispettivi ruoli, ma a volte il talento non basta e la dimostrazione la si sta avendo con la squadra allenata da coach Derek Fisher. I Knicks, infatti, sono alla settima sconfitta consecutiva e dall'inizio della stagione, su 21 partite disputate, ne hanno vinte solo 4, avendo così il bruttissimo record 4-17.
Le prime uscite stagionali sembravano aver invertito il trend che c'era già stato nelle passate annate, ma dopo la quarta partita, tutto è tornato alla normalità: sconfitta, brutto gioco e troppo affidamento alla superstar Anthony. Il numero 7 ha anche saltato alcune partite per un infortunio alla coscia e l'assenza del top-scorer si è sentita moltissimo, soprattutto sotto il profilo realizzativo. All'interno della prestigiosa franchigia è in atto una rivoluzione tecnica e generazionale che però non sta portando dei risultati: i Knicks, infatti hanno iniziato il restyling della squadra ben 4 anni fa con l'ingaggio degli ex Denver Nuggets, Anthony e Smith, i quali però non hanno al loro fianco giocatori adatti allo stile di gioco che prediligono. La scorsa estate la rivoluzione tecnica ha raggiunto la fase finale con l'approdo sulla poltrona da dirigente principale del mentore Phil Jackson, il quale si è anche preso la responsabilità di collaborare direttamente con il coach e di aggiungere il suo straordinario apporto tecnico, ma anche mentale (infatti nella NBA è conosciuto come il "Maestro Zen") ad una squadra che è disperatamente alla ricerca di una giusta quadratura. Il proseguo della settimana non è affatto semplice perché per gli arancio-blu inizia la lunga trasferta che li terrà lontani dal Madison Square Garden per 3 partite. Nei prossimi tre incontri, infatti, giocheranno contro i New Orleans Pelicans di Anthony Davis, contro i San Antonio Spurs dell'italiano Marco Belinelli e finiranno questo tour de force andando a giocare in casa dei Boston Celtics.
Il magico Madison Square Garden prima di una partita
Fonte: "NBC  Website"

Il Madison Square Garden visto da fuori
Fonte: "ESPN Website"





























I Knicks ultimamente però, rispetto all'inizio di stagione, stanno giocando meglio e i risultati lo possono dimostrare, ma l'elemento che manca è sicuramente la continuità. I ragazzi di coach Fisher, infatti, riescono a mantenere il controllo delle partite per 30-35 minuti, ma mollano sempre nel finale quando contano soprattutto l'esperienza e la freddezza, punti fondamentali per conquistare le vittorie in gare giocate punto a punto. La dimostrazione la si ha leggendo i risultati degli ultimi match dei Knicks, dato che per i newyorkesi sono arrivate 5 sconfitte consecutive di misura, con al massimo 4 punti di scarto.



Gli highlights di Hornets-Knicks, partita persa di 1 punto dagli arancio-blu

La stagione è ancora lunga e per la prestigiosa franchigia c'è ancora tempo per tornare nel posto che le spetta: l'élite del basket americano, vale a dire i play-off.
Riusciranno Melo e soci a raggiungere questo prestigioso traguardo oppure per la terza annata consecutiva, il tabellone della fase finale vedrà esclusi ancora una volta i Knicks?

Mattia Di Lorenzo

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