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lunedì 8 dicembre 2014

L'enigma nero

L'ENIGMA NERO


Loris Stival
Ormai è da settimane che alla radio, alla televisione, sui giornali, sul web compare un unico nome: Loris. Come racconta Cronaca-nera.it, sabato 29 novembre alle ore 8 in un paesino in provincia di Ragusa una telecamera privata riprende una Polo nera parcheggiata in strada, vicino alla quale si avvicinano una madre e due figli: Veronica, Diego e Loris. Quest'ultimo non vuole salire in macchina, oppone resistenza nei confronti della madre che lo costringe a salire e si incammina da solo sul marciapiede. Il bambino infatti ultimamente non vuole andare più a scuola, poiché sostiene di essere preso in giro. Loris poco dopo sale in macchina e la Polo parte. Sono le 8:45 quando la mamma torna nella sua abitazione e da questo momento non si sa quello che sia successo. La madre Veronica dice di aver accompagnato il figlio fino all'entrata della scuola, ma c'è un vuoto tra le 9 e le 10 che non permette di affermare questa versione dei fatti.
Sono troppe le discordanze della ricostruzione della madre che hanno portato gli inquirenti a far cadere alcuni sospetti su di lei. I cani della polizia seguono le tracce di Loris fino alla scuola, ma poi si fermano perché non fiutano più il suo odore. Questo fa nascere il dubbio se Loris abbia mai raggiunto l'edificio. La madre infatti fornisce due versioni dei fatti: prima dice di aver lasciato il figlio a 500 metri dalla scuola, poi afferma di averlo lasciato a poche decine di metri dall'edificio.

Versioni diverse dei fatti, discordanze d'orario, ricostruzioni non soddisfacenti alimentano ogni giorno questa vicenda, facendola diventare un giallo senza soluzione. Oltre al dolore della madre, che manifesta una sofferenza lacerante dopo il ritrovamento del corpo del figlio, si aggiunge quello dei famigliari, di persone che conoscevano Loris solo di vista e di gente che si è in qualche modo affezionata alla figura di questo piccolo bambino innocente.
Veronica. mamma di Loris Stival
Molti non si capacitano degli innumerevoli infanticidi che accadono nel mondo ogni anno. Nessuno si spiega il "perché" di queste atroci vicende. Persino i bambini pongono domande ai loro genitori riguardo a questi fatti e sono spaventati da quello che sentono dire in giro o ai telegiornali. Purtroppo questa è una triste realtà a cui il mondo è esposto ogni giorno, ormai il nostro è un mondo nero, nel quale si ha paura di tutto e non c'è più fiducia in niente e in nessuno.
Dopo aver riportato queste terribili verità, l'unica speranza che è rimasta nel cuore delle persone, anche se è difficile crederlo poichè ci sono troppi indizi contro di lei, è che la colpevole non sia l'unica persona di cui un bambino non dovrebbe mai avere paura: la mamma.


NOEMI ALBANESE


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