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lunedì 8 dicembre 2014

La musica non è una cosa seria

In occasione del concerto tenutosi il 22 Novembre all'Hiroshima Mon Amour, locale di Torino famoso per accogliere gruppi emergenti (solitamente italiani), la band bolognese Lo Stato Sociale ha avuto modo di incontrare i suoi fan torinesi e di promuovere il suo nuovo album, L’Italia Peggiore, uscito il 2 Giugno e già presentato attraverso una serie di incontri per tutta l’Italia, compreso uno alla Feltrinelli di Porta Nuova nella nostra città.

Il gruppo, definito da Wikipedia “indie rock”, è in realtà un mezzo che cinque ragazzi di Bologna hanno trovato per sfogare le proprie insoddisfazioni riguardanti la politica del nostro Paese e gli amori non corrisposti, le speranze per il loro futuro e i sogni che, come tutti noi, conservano gelosamente nei loro cassetti, senza mai definirsi portavoci di un determinato genere musicale, ma semplicemente esprimendo le grida di una generazione.

Lo Stato Sociale nasce nel 2009 da tre dei cinque attuali componenti,  ed esordisce con il suo primo cd Turisti della Democrazia, che riscuote un notevole successo, soprattutto grazie ad alcuni singoli come Abbiamo vinto la guerra e Sono così indie

La band era già apparsa a Torino in due occasioni quest'anno: la presentazione sopracitata de L'Italia Peggiore e un concerto alla Scuola Holden a fine Luglio, in occasione del tour estivo. 

Nonostante il già numeroso pubblico del primo concerto, nel secondo si è raggiunto il sold out (come in quasi tutte le date di questo tour invernale), probabilmente grazie alla consistente attività e conseguente pubblicità della loro pagina Facebook. Un'importante contributo pubblicitario è stato anche dato dall'uscita di alcuni video ufficiali di singoli dell'ultimo album, di cui uno è stato anche oggetto di un articolo sul sito del giornale nazionale La Repubblica.



In così poco tempo ha conquistato l'affetto di così tanto pubblico: per cinque ragazzi che alla fine dei loro concerti si mescolano al pubblico e chiacchierano come al bar sarebbe impensabile, ma Lo Stato Sociale, grazie al suo carisma, la sua disponibilità e le sue canzoni piene di vita, ce l'ha fatta.

Beatrice Botta e Laura Novellino

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