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venerdì 12 dicembre 2014

Boxe, Manny 'Pacman' Pacquiao contro Floyd Mayweather. Cosa c'è da dire?  "Non è una questione di soldi. Anzi, questa è l'ultima delle preoccupazioni. Manny è disposto a ridursi la borsa pur di fare questo match". La dichiarazione è di Eric Pineda, il manager di quel Manny Pacquiao che lo scorso sabato si è liberato di Chris Algieri, vincendo a punti dopo aver spedito per sei volte al tappeto l'avversario e mantenendo la sua fetta di mondiale dei pesi welter.
Il match a cui si riferisce Pineda è quello contro il miglior pugile in circolazione pound for pound, Floyd Mayweather. 
Se ne parla da anni all'interno del mondo della boxe, poichè la sfida tra i due è di elevatissimo livello tecnico -oltre che economico(il manager di Pacquiao dice che il denaro non conta, ma l' equazione Mayweather=$ determina che tutto ciò che riguarda Mayweather lo è, vedi http://instagram.com/floydmayweather)- ed è destinata a fregiarsi della sfruttatissima e ambitissima allo stesso tempo etichetta di 'match del secolo'. Certo, Pacquiao non è più quello del KO subito da Marquez, pur se superato da match successivi, non può non aver lasciato segni nel fisico e nel morale. Ed anche Mayweather, che pure ha vinto tutti i suoi incontri, non ha entusiasmato negli ultimi due con Maidana. Ballano troppi quattrini, tanto che il giro di affari potrebbe toccare i duecento milioni di dollari.
Come mai si ottengono così tanti soldi con un solo incontro? Un match del genere negli Stati Uniti può essere venduto in tv tranquillamente a 80 dollari, e l' importanza di questo match lascia ipotizzare un milione e mezzo di acquisti. Fanno già 120 milioni, a cui aggiungere introiti pubblicitari e l'incasso della riunione, probabilmente destinata all'MGM Grand di Las Vegas. Del resto i grandi alberghi usano bastone e carota per questi eventi: costo dei biglietti differenziato a seconda del settore, però anche camere a prezzi accessibili.
L'incontro è fissato sommariamente per settembre 2015, e onestamente a qualsiasi ora lo trasmettano questo 'match del secolo'(che lo dimostri successivamente o no è da vedere) non me lo perderò in quanto incontro tra due personalità diverse influenzate da due ambienti diametralmente opposti: povertà e dedizione contro tradizione familiare e sfarzo.
Dimostrazione dell'equazione Mayweather=$
Pacquiao durante un allenamento

Vaccino, salva-vita o speculazione economica?




E' difficile, dopo aver raccolto un cospiquo numero di testimonianze, sentire opinioni comuni sull'argomento "vaccini", queste comunque si raccolgono in tre gruppi generali: a favore con ceca fiducia e benevolenza nei confronti delle case farmaceutiche, le diffidenti, ma devote a quelli salvavita, e infine le sfavorevoli, con alcune che estremizzano vedendoli come la trovata del secolo da parte delle sopra-elencate case farmaceutiche e come cause di danni collaterali gravissimi.  Ma che cos'è il vaccino?

       "Un vaccino è un prodotto costituito da una piccolissima quantità di microrganismi (virus o batteri) uccisi o attenuati, o da una parte di essi, progettato in modo da stimolare nel corpo la naturale reazione immunitaria.
I vaccini usano il meccanismo naturale di difesa del nostro corpo – il  sistema immunitario – per costruire una specifica resistenza alle infezioni.Questa difesa immunitaria, simile a quella che è provocata dalla malattia, protegge dall’attacco dei microrganismi presenti nell’ambiente e nelle persone della nostra comunità senza che si sviluppino i sintomi e le complicanze della malattia." 

Queste pero sono parole ricavate da siti che promuovono, come pubblicità progresso, l'utilizzo di  questi, forse, salvavita (http://www.levaccinazioni.it/informagente/Prima.htm).  
Invece alcune associazioni contro il vaccino(http://www.mednat.org/vaccini/dire_no_vaccini.htm) lo rappresentano come concentrato di numerose sostanze pericolose come mercurio, alluminio, sostanze cancerogene, virus e contaminanti. Inoltre vedono questi come provocatori di gravi malattie come l'epilessia, encefilte, atrofia muscolare e molte altre. Infine li fanno rappresentati del corrotto giro degli affari delle multinazionali.


Come ogni argomento di una certa delicatezza ogni fazione di pensiero definisce una propria opinione più o meno estremista. Per quanto riguarda la salute e gli effetti dei vaccini è difficile affrontare l'argomento se non si hanno approfondite conoscenze in campo medico, ma la speculazione attuata delle case farmaceutiche risulta più che evidente. Riguardo a ciò non c'è sicuramente da stupirsi in quanto sia le grandi case multinazionali sia i governi stessi non si fanno alcun problema a ricavare denaro sulla preoccupazione principale di ogni uomo, la salute, dando vita a complotti e segretissime guerre tra di loro, perdendo di vista il fondamentale obbiettivo, salvare vite umane.
vignetta satirica sui vaccini
 Un esempio ne è la famosa influenza suina del 2009, dichiarata successivamente come una normale influenza stagionale, durante la quale lo stato ha comprato un numero spropositato di vaccini con prezzi gonfiatissimi sino al 500% creando un danno all'erario statale di 2,7 milioni di euro,  Creando una grandissima allerta e terrorismo gratuito, forse in modo da distrarrre la popolazione e i media dall'incombente problema della novella crisi economica. Oppure quanti sanno che il vaccino per l'epatite B è obbligatorio solo grazie ad una tangente? Sicuramente pochi.
Non bisogna però negare che molti di questi salvano vite umane, ma il renderli obbligatori è una privazione della libertà di scelta. Inoltre molti di questi vaccini sono in via totalmente sperimentale e forse quindi con effetti nulli, come quello per il Papilloma virus.



L'interesse personale e la corruzione che circondano l'umanità non rimangono solo nelle grandi inchieste e scandali finanziari, ma si insinuano nella vita quotidiana di ognuno, anche della persona più ingenua e che reagisce ciecamente davanti ai dati di fatto, andando a colpire il principio fondamentale:la salute.








Greta Irene Fornasier











  

mercoledì 10 dicembre 2014

Noi Giovani d'oggi

I GIOVANO D'OGGI NON SONO PIU' COME QUELLI DI UNA VOLTA?

   Sono infinitamente afflitto e amareggiato ogni qual volta vedo vagare queste parole tra le idee e le convinzioni di molti adulti pressoché vecchi i quali, però, bramosi di manifestare la loro saggezza, figlia delle esperienze passate, ottengono l'esatto contrario, cioè quello di dimostrare la loro grande ignoranza. Detta ignoranza è causata dalla mancata percezione di trovarsi in un presente totalmente dissomigliante da un passato non troppo lontano, 40 – 50 anni fa.
   Ogni mancato adempimento da parte di un giovane alle richieste di un adulto è, per quest'ultimo, indice di presunta deficienza dei “teenager”, inesistente durante la propria giovinezza.
   Ma ciò che per molti adulti è simbolo del vuoto all'interno delle azioni, esperienze e conoscenze dei ragazzi adolescenti principalmente da quali fattori è causato?
   E' assai arduo tracciare un discorso ridotto all'essenziale e al tempo stesso esauriente, ma sicuramente con le parole di Padre Pino Puglisi è possibile riassumere in un esempio. La sintesi del suo pensiero è questa:
“immaginiamo di essere in un circo con un trapezio al centro. Un trapezista si lancia, esegue tutte le figure possibili e immaginabili e mentre è in volo viene afferrato da un secondo acrobata che lo porta presso il capo opposto del trapezio. A questo punto si dia il ruolo del primo trapezista a un giovane e quello del secondo trapezista ad una personificazione della società: il giovane si lancia, mostra in aria le sue abilità e tende le braccia alla società. Ma questa non lo afferra e lo lascia cadere”.
   Questo è uno dei grandi problemi!
   I giovani adolescenti mettono tutto il loro interesse, la voglia, la fatica e lanciandosi, con le braccia aperte, mostrano il loro desiderio di essere afferrati, abbracciati, accolti. Però la società nega loro gli appigli, i punti di riferimento, i punti di contatto con la realtà e li accusa anche di essere parte del degrado sociale.
   Che civiltà è quella che non si occupa dei propri figli? Quegli stessi figli che cominciano già ad essere protagonisti di un futuro fragile e incerto.
   Che civiltà è quella che nutre ogni figlio di oggetti e non di ideali?
   Che civiltà è quella che si alza alle spalle dei propri figli?
 Se qualcuno tra i giovani tenta di dare una risposta (di per sé sinonimo di una svolta) è subito sbeffeggiato, deriso, emarginato, escluso, costretto a vivere un'esistenza precaria.
  Ma allora, come si può uscire da un vortice di vizi e mali?
  Bè il secondo trapezista deve afferrare il suo compagno; la società deve comprendere che, in un gioco di fiducia e abilità, è necessaria anche la sua collaborazione, una partecipazione che non sia passiva, di modo che lo spettacolo abbia un gran successo e il pubblico acclami e lodi le loro capacità.


Dawit Borio

martedì 9 dicembre 2014

"DON'T CALL US FREAKS!"

Da poco uscito in America e presto in arrivo su Fox italia  il quarto capitolo della serie televisiva horror ideata da Ryan Murphy che ha riscosso molto successo, grazie anche alla partecipazione della bellissima Jessica Lange.

In questa stagione veniamo catapultati nell'America degli anni 50 in un circo squattrinato dove dei veri e propri scherzi della natura devono cercare di sopravvivere alla povertà ed ai pregiudizi che si tirano dietro a causa delle loro malformazioni fisiche.

Donne barbute e ragazzi aragosta sono all'ordine del giorno in questo show, ma dove sta il confine tra realtà e illusione?
Alcuni attori che fanno parte del cast nella serie impersoneranno due freaks facendo perno sulle loro vere diversità fisiche.

Fraser, che nella serie interpreta Paul ‘la foca illustrata’, mostra delle braccia caratterizzate da un mancato sviluppo di radio e ulna (le ossa che formano gli avambracci) su entrambi gli arti, mentre la Siggins, volto di Suzi ‘senza gambe’, non ha gli arti inferiori.


Colpisce, in particolare, ciò che dice Fraser nel video che potete vedere qui di seguito: “Naturalmente, queste [riferito alle braccia] sono diverse e interessanti da guardare, e nel farlo non c’è nulla di sbagliato. Sono potente e meraviglioso, e ho queste. Sono un fricchettone, e sono un attore, e sono un attore fricchettone che interpreta un fricchettone. Ed è fantastico.



Giovanni Blandino

lunedì 8 dicembre 2014

Emma Stone: la nuova musa di Woody Allen

Emma Stone nasce nel 1988 e comincia la sua brillante carriera di attrice televisiva nel 2004, all’età di 16 anni quando, appena trasferitasi a Los Angeles, appare in alcune serie televisive come “The New Partridge Family”, “Zack e Cody “e “Drive”. Nel 2007 debutta con il suo film d’esordio “Suxbad - Tre menti sopra il pelo” e in seguito, non solo raggiunge una certa notorietà ma, per il ruolo di protagonista nella serie tv Easy Girl, ottiene una nomination per il Golden Globe come miglior attrice e vince un premio nella categoria “miglior performance comica” degli MTV Awards. Qualche tempo dopo riceve diversi elogi da parte del pubblico e della critica per l’eccellente interpretazione del ruolo di Skeeter Phelan nell’ apprezzatissimo film “The Help”. Nel 2011 sul set di “The Amazing Spiderman” conosce Andrew Garfield con cui tutt’ oggi intrattiene una relazione sentimentale.
Emma Stone e Andrew Garfield alla presentazione di "The Amazing Spiderman"
Sulla scia di queste ultime conquiste cinematografiche, Emma prosegue la sua inarrestabile ascesa verso l’apice del successo, ricevendo il ruolo di protagonista nell’inedita commedia romantica scritta e diretta da Woody Allen, “Magic in the moonlight”. Nel film, uscito da pochi giorni nelle sale italiane -dopo una prima presentazione nel corso della 32° edizione del “Torino Film Festival”- Emma Stone compare nei panni di una giovane presunta sensitiva, Sophie; accanto a lei, Colin Firth, interpreta il ruolo di Stanley, illusionista inglese, elegante e snob, che cercherà di smascherare gli inganni di Sophie, finendo per innamorarsi di lei.
 Curioso è il fatto che nel film interpreti il ruolo di una medium che afferma di avere contatti con i defunti, e che, nella vita reale l'attrice sostenga di credere nell'esistenza dei fantasmi, dichiarando addirittura di aver avuto incontri ravvicinati del terzo tipo.
Infatti, di recente, ospite del programma statunitense “The Late Show with David Letterman”, ha rivelato pubblicamente che lo spirito del nonno defunto si manifesta con una certa frequenza; apparizioni testimoniate -a suo dire -dal ritrovamento di alcuni quarti di dollaro, monete che sarebbe proprio il nonno a donarle, data la significativa importanza che hanno per la famiglia dell’attrice.

Emma Stone nel ruolo di medium
Si sa, Woody Allen ogni anno, instancabilmente affezionato a quello che sembra essere un appuntamento annuale, fa parlare di sé con una nuova pellicola e, anche questa volta, non delude. Sul suggestivo sfondo della Francia di fine anni ’20, in un’atmosfera fiabesca e magica, si muovono due personaggi diametralmente opposti in un susseguirsi di domande, incertezze e stupore, nei quali lo spettatore verrà immediatamente coinvolto. Insomma, è sicuramente l’ennesimo gioiello cinematografico da aggiungere alla splendida filmografia “Alleniana” e che ha già conquistato la vetta della classifica italiana.
Emma Stone e Colin Firth in una scena del film
Inoltre è stata notevolmente apprezzata e lodata proprio l’interpretazione della bellissima attrice Emma, capace di conquistare il pubblico con i suoi grandi e inquieti occhi magnetici, aggiudicandosi moltissimi giudizi positivi da parte della critica.
Allen riguardo allo spunto da cui è nata l'idea del film racconta:
"L'ho avuta scritta su un pezzo di carta da lettere nel mio cassetto per anni. Sapevo che era una buona trama, ma ho continuato a vederla come una cosa moderna e qualcosa che non sembrava fosse proprio giusta per me. Poi, quando mi venne in mente che avrei potuto ambientarla nel sud della Francia degli anni '20, tutto ad un tratto mi è sembrata giusta."
Woody Allen è una figura di spicco nel cinema contemporaneo e proprio per questo è solito trascinare con sé sotto i riflettori gli attori protagonisti di ogni sua pellicola, comprendendoli in quella sorta di sublime aura mistica, intrisa di indiscussa autorità, che lo circonda. Sarà questa l’occasione giusta per Emma Stone per affermarsi come una brillante icona nel mondo della filmografia e prendere posto in quel “paradiso “ di stelle hollywoodiane che hanno scritto la storia del cinema?

Trailer ufficiale di "Magic in the Moonlight"

(fonti http://it.wikipedia.org/wiki/Emma_Stone)

Giorgia Deroma

Il Teatro della Luce

Teatro d'arte di Mosca (anche detto Teatro Stanislavskij)
Nel gennaio 2015 vedremo inaugurato nella distratta Mosca il nuovo teatro K.S Stanislavskij, che per la ristrutturazione prenderà il nome di Elettroteatro Stanislavskij.
L'idea dell'"Elettroteatro" scaturisce dalla mente del direttore artistico Boris Juchananov che, attivo dal 2013, vuole dare nuova linfa vitale al teatro con uno svecchiamento stilistico e ideologico. "teatro delle luce", queste le sue parole sul significato del nome, comparse sull'Internazionale 1078, che se da un lato vuole rievocare le sale cinematografiche dei primi del novecento, che guarda caso vennero presentate nello stesso edificio, dall'altro rimanda ad una dimensione che potremmo definire sacrale, nel senso più puro e laico del termine; un teatro spoglio di menzogna che fa filtrare il sacro fuoco della vera parola, come d'altronde avrebbe voluto Stanislavskij stesso.
La ristrutturazione del teatro sarà quasi totale, partendo dalla sala principale fino al giardino, e l'organizzazione degli spazi sarà basata sulla possibilità di creare zone adibite alla recitazione in ogni stanza dell'edificio.
Nonostante in questo momento il teatro non sia ancora pronto al suo interno circola un miscro-cosmo di attori che si prepara per l'imminente stagione teatrale. Gli spettacoli che andranno in scena sono già in parte noti, a cominciare dal 26 gennaio con Le Baccanti di Terzopoulos, autore che affonda le sue radici nella cultura greca e che ne rivendica costantemente la sua imperterrita attualità.
Un altro grande maestro del teatro contemporaneo che metterà in mostra la sua opera è il nostro Romeo Castellucci, già impegnato con la Societas Raffaello Sanzio, che presenterà Uso Umano di essere umani, ispirato dalla Resurrezione di Lazzaro di Giotto. Certamente si prospetta una stagione all'insegna dell'eclettismo, che si spera renda quella Mosca anestetizzata da un guerrafondaio ignorante più viva, e quindi, più curiosa.
Romeo Castellucci (Wikipedia)


Lorenzo Busacca

ERA TUTTO UN SOGNO, ORA E’ TUTTO REALE

Copertina del disco ETUS, 2012, Ensi, TANTAROBA Label


Che Jari Vella, in arte ENSI, fosse uno dei migliori artisti emergenti della scena rap italiana si sapeva, ma con il disco “E.T.U.S: ERA TUTTO UN SOGNO”, il ragazzo classe 1985 è diventato un’autentica istituzione per questa corrente musicale. Scegliendo di ritornare ad un sound quasi anni 90, con basi semplici per dare spazio a temi e testi più profondi, dimostra chiaramente il suo modo di vivere questa musica, non intesa come vuota autoesaltazione e sfoggio di ricchezza, evidenziando al contrario le proprie origini radicate nella periferia di Torino e Alpignano, il suo paese natale, in mezzo a gente semplice; l’apoteosi dell' amore per i quartieri della sua città è riassunto nell' ultima traccia del disco, che dedica infatti a tutta la cintura di Torino. L’obiettivo di tornare ad un rap definibile come “vecchia scuola” è reso evidente dalle scelte di collaborazione compiute per questo disco: il featuring con artisti come Kaos One, uno dei primi tra coloro che hanno “portato” il rap in Italia, sancisce lo scopo. Un'altra caratteristica di ETUS, ma anche di altri dischi di tale cantante, è la presenza di collaborazioni con artisti, italiani e non, di altri mondi musicali: Ensi infatti si è sempre proposto per ampliare il concetto di “RaP”, cercando di allontanarlo da un genere di nicchia favorendo una visione più ampia di tale realtà musicale.
Ma qual'è questo "grande sogno" dell'artista di Alpignano? Lo rivela in un'intervista rilasciata per TgCom24, in cui sostiene che questo titolo può avere più  significati: oltre ad essere un omaggio ad uno dei fondatori di questa musica, Notorious B.I.G, il suo sogno era quello di far ascoltare a quante più persone possibili il proprio pensiero, facendo coincidere in un connubio musicale discorsi importanti e significativi con parole semplici, della gente comune, cominciando delle strade del suo paese fino a ragiungere le più importanti città del Paese. 
Con questo disco, sebbene non sia il suo capolinea, Ensi ha ormai raggiunto il suo obiettivo: prima era tutto un sogno, ora è tutto reale.


Simone Bargetto

Notre Dame de Paris, il ritorno dell'opera dei record?

Locandina del tour.
Il 14 marzo 2002 debuttava a Roma quella che sarebbe diventata la più amata opera popolare della storia italiana, Notre Dame de Paris. Dopo il precedente successo parigino del 1998, l’opera, ispirata al romanzo di Victor Hugo e frutto del genio di Riccardo Cocciante e Luc Plamondon, è andata in scena quasi ininterrottamente per ben dieci anni, conclcudendo il suo lungo viaggio nel settembre 2012 all’Arena di Verona. Poco dopo quest’ultima tappa, David Zard, produttore dell’opera, ha annunciato una pausa minima di cinque anni, durante i quali si sarebbe impegnato in un altro progetto in collaborazione con Cocciante, Romeo e Giulietta-Ama e cambia il mondo, che vede tra i protagonisti il cantattore Vittorio Matteucci, già presente in Notre Dame de Paris nelle vesti ecclesiastiche dell’arcidiacono Claude Frollo.

Cast del musical.
Quasimodo ed Esmeralda.
Il ritorno in scena dell’opera sembrava pressoché impossibile, almeno fino al 9 novembre di quest’anno, giorno in cui l’ex poeta Pierre Gringoire, alias Matteo Setti, ha annunciato sulla sua pagina Facebook “Notre Dame tornerà ad essere parte di me, ma con un nuovo modo di raccontarsi”. A seguito di questa dichiarazione, i fans più affezionati hanno ipotizzato un progetto futuro per far tornare in vita l’opera che ha fatto sognare due milioni di italiani con la sua musica e la sua poesia, ripercorrendo le travagliate storie d’amore che intrecciano i destini del campanaro Quasimodo e della bella Esmeralda. Purtroppo non si hanno ancora fonti certe relative ad un tour in programma nei prossimi anni, sappiamo però che Riccardo Cocciante ha annunciato il suo ritorno sui palcoscenici il 18 agosto 2015. Il celebre cantautore, infatti, tornerà ad esibirsi in un attesissimo live al Gran Teatro Puccini di Torre del Lago, in occasione del quale canterà affiancato dai cast delle sue due opere, Notre Dame de Paris e Romeo e Giulietta-Ama e cambia il mondo.



Giulia Colantonio

CIRKO VERTIGO

Logo Cirko Vertigo

Nel 2002 a Torino nasceva la Scuola di Nuovo Cirko, fondata da Chiara Bergaglio e Paolo Stratta, che proponevano corsi di formazione circense.
Oggi, spostatasi a Grugliasco, la Scuola potrebbe diventare Università. 

Cirko Vertigo è situato nel Parco Culturale "Le Serre", il cuore di Grugliasco, dove oltre alle lezioni e agli spettacoli circensi sono allestiti anche altri eventi culturali.
Gli studenti hanno la possibilità di seguire lezioni all'aperto, a diretto contatto con la natura.
Le strutture sono equipaggiate per le discipline aeree, l'acrobatica e la giocoleria.
Ciò che più può colpire è che una di queste strutture, adibite a palestre, sia un chapiteau: la sua presenza dimostra un rispetto per la tradizione circense.

La Vertigo a colori (Foto M. Mazzei)



La Scuola di Cirko Vertigo, così rinominata, nel corso degli anni ha acquistato importanza a livello internazionale, curando dal 2006 la Direzione Artistica del Festival Internazione del Circo Contemporaneo "Sul Filo del Circo" ed essendo stata coinvolta nel 2006 nel Premiere Party del Cirque du Soleil, che era venuto in Italia per esibirsi nello spettacolo "Alegria".

La Scuola, inoltre, è gemellata con scuole di Budapest, Barcellona, Sion e altri paesi, attraverso lo scambio di insegnanti e allievi.
Molti corsi vengono tenuti da maestri indiscussi dell'arte circense, come Igor Matyushenko, Jay Gilligan e Leo Bassi.

In 12 anni di attività sono stati formati circa 200 giovani, che, dopo aver seguito corsi biennali, per ottenere la laurea hanno dovuto spostarsi all'estero.
Ciò potrebbe non essere più necessario perchè, come viene spiegato in un articolo della Stampa, gli assessori della Regione Piemonte Gianna Pentenero e Antonella Parigi si sono interessate alla Scuola e, con la collaborazione di Paolo Stratta, direttore della Scuola e presidente dell FISAC - Federazione Italiana delle Arti Circensi, si sta cercando di creare una formazione superiore nell'ambito del circo contemporaneo. 
Esiste già un'intesa tra Grugliasco, Torino e Regione, manca soltanto il via libera del governo. Per questo Paolo Stratta si incontrerà a Roma il 15 dicembre con Francesca Barracciu, sottosegretario alla Cultura.

Barbara Soncin



  

L'evoluzione del divertimento in settant'anni

Oggi vorrei parlare del progresso tecnologico dei videogiochi. Per storia dei videogiochi si intende un lasso di tempo lungo oltre mezzo secolo segnato da sviluppo e innovazione, con una evoluzione divenuta parte integrante della vita sociale.
Negli Anni '80 vennero lanciati i primi "sparatutto a scorrimento"; inoltre entrò in commercio "Pac-man", destinato a diventare uno dei titoli più famosi di tutti i tempi.
Il primo gioco venne creato nel 1947, era utilizzabile attraverso un tubo catodico, ma a causa del costo di produzione elevato non venne mai messo in commercio. Ci vollero trent'anni di lavoro e di esperimenti per arrivare a realizzare prodotti commerciabili. Ma fu subito polemica: nel 1976 il gioco "Death Race" che aveva come obiettivo quello di colpire con l'auto alcuni oggetti individuabili come pedoni sollevò contestazioni da parte dell'opinione pubblica e una naturale diffidenza.
Il gioco "Pac-man"
La vera evoluzione nel decennio successivo con la quarta generazione e il successo di uno dei nomi più conosciuti a livello mondiale: il Super Nintendo inaugurò la diffusione delle console, dalle quali nacquero quelle portatili come il Game Boy. E nel 1994
Final Fantasy VI introdusse elementi innovativi quali eventi alterabili in base alle scelte dei giocatori.
Fu il segnale di battaglia tra i grandi marchi pronti a entrare sul mercato dei videogiochi: la Playstation della Sony segna la quinta generazione e nella sesta entra in competizione anche la Microsoft, ma la playstation 2 straccerà la concorrenza diventando la macchina più venduta di tutti i tempi fino al 2012 quando fu superata dal Nintendo DS, inventata verso la seconda metà del 2000 e dotata di un Touch screen. Nella settima nascono anche la PlayStation Portable (per fare concorrenza al Nintendo DS), il Nintendo Wii, dotato di un sistema di controllo basato sul movimento, l'xbox 360 e la PlayStation 3, che attualmente detiene il record di vendite.
Con l'ottava generazione sono arrivati il Nintendo 3DS e la PS vita.
Nel 2013 la Sony e la Microsoft presentano rispettivamente la PlayStation 4 e l'Xbox One , dotate di prestazioni grafiche sbalorditive con un realismo unico.
I giochi più venduti sono:

-Fifa 15
con oltre 5 milioni di vendite in 3 mesi scarsi
di cui 2,20 per PS4 e oltre 600mila per Xbox One.














-Assassin's Creed Unity
La serie ha venduto oltre 74 milioni. Quest'ultimo è uscito da quasi un mese e promette già un gran numero di vendite.











                                                                                           Brian Torre






Barriera si prende la sua rivincita

Il logo di B.Art, il bando internazionale
di arte pubblica in Barriera di Milano
Siete mai stati in Barriera di Milano? Quartiere di Torino multietnico e dalle caratteristiche uniche a pochi minuti dal centro storico che rimane tuttavia ricordato per l'architettura spoglia che poco lo valorizza. Gli edifici storici, di altezze altalenanti, sembrano soffocati dai condomini anonimi che avanzano prepotenti fin dall'espansione industriale del secondo dopo guerra.
Proprio per venire incontro a questo bisogno di "bellezza" architettonica, il comitato Urban Barriera di Milano ha indetto un bando di arte pubblica con lo scopo di attirare idee innovative di artisti emergenti per riprogettare insieme l'estetica del quartiere. Il vincitore del concorso ha la possibilità di mettere la sua arte al servizio della zona attraverso tredici facciate cieche secondo un unico concept, donando al quartiere una maggiore uniformità, perlomeno artistica.
Una giuria di esperti ha individuato i quattro finalisti fra gli ottantaquattro partecipanti italiani, europei ed extraeuropei, i quali sono stati ulteriormente sottoposti al giudizio di una giuria di territorio composta prevalentemente dagli abitanti degli edifici che hanno messo a disposizione le facciate.
Alla fine è stato decretato vincitore Francesco Giorgino, in arte Millo, brillante artista e giovane architetto di origine pugliese, che abbiamo avuto occasione di intervistare. Essendo costretto a Roma per motivi lavorativi, non è stato possibile allo street-artist incontrarci di persona pertanto ha risposto in modo esauriente alle nostre domande telefonicamente.

 
Le posizione delle tredici facciate cieche in barriera di Milano che ospitano le opere di Millo

Millo si presenta come un artista "di pancia" che dipinge da sempre e su qualunque superficie fin dalla tenera età, per questa ragione gli è impossibile concepire se stesso separato dalla sua Arte, passione diventata impiego nel corso degli anni, evoluzione professionale che non è stata dettata da una vera e propria scelta, quanto piuttosto da una vocazione interiore. Inoltre sostiene che lavorare in grandi città europee come Londra sia stata per lui un'esperienza illuminante, sia sotto il profilo umano, trovandosi ad interagire con culture differenti, sia sotto il profilo personale, cercando di spingere la sua arte verso nuove frontiere ancora inesplorate.
"Di sicuro,di queste incursioni estere custodisco bellissimi ricordi e tanti insegnamenti, che ad oggi hanno fatto di me il Millo che sono!"
A proposito del fatto che abbia dovuto creare 13 opere in soli due mesi sotto la costante pressione di una serrata scaletta da seguire, durante l'intervista l'artista, nonostante il rischio di rimaner paralizzato davanti all'enorme mole di lavoro, ci confessa: "Il progetto B.Art è stata davvero la sfida più incredibile della mia carriera". Il progetto che ha presentato si intitola HABITAT e cerca in qualche modo di interpretare i tratti comuni delle periferie delle metropoli contemporanee, indistintamente dalla loro posizione geografica, siano esse anonime, spropositatamente grandi, potenzialmente infinite, fuori scala e non a misura d'uomo. Sicuramente sta allo spettatore immaginare e proiettare su di esse le proprie idee ed interpretazioni.
"È all'interno di questa trama che i mie personaggi prendono vita, anche loro fuori scala e un po' goffi in questa città-mondo"
Alla domanda: "Il progetto sta riscuotendo notevole successo tanto da permettere l'organizzazione di vari tour B. Art alla scoperta delle sue opere; come si sente ad aver dato la sua personale firma ad un intero quartiere?", Millo risponde che è stata un'esperienza molto intensa e faticosa che sicuramente gli ha dato modo di crescere ulteriormente, di lavorare su dimensioni molto più grandi rispetto a quelle cui era abituato e di sperimentare nuovi linguaggi come l'uso del colore in piccole dosi.
In Barriera lo street-artist si è sentito a casa soprattutto grazie alla comunità variopinta del quartiere, composta anche da pugliesi che durante l'ultimo secolo, come ci dice confidenzialmente Millo stesso in dialetto, sono "emigrati allu nord pi' fatiari 'ntra li fabbrichi".
Osservando che nei suoi murales si possono notare elementi ricorrenti positivi -mongolfiere, aeroplani, laghetti- ma anche un'atmosfera generale opprimente e caotica, ci si chiede se nel complesso voglia trasmettere una visione ottimistica o pessimistica dell'urbanizzazione e del problematico rapporto uomo-città. L'artista inaspettatamente rivela che non esiste un'interpretazione giusta ed universale delle sue opere quanto piuttosto esiste ciò che in quel momento ognuno di noi sente il bisogno di vedere.

E dopo aver dipinto 13 murales, dopo averci regalato una splendida intervista, Millo conclude allegro con la frase: "Posso dirmi davvero soddisfatto, di me e del ricordo che lascerò a Barriera".



Presentazione delle opere di Millo in un video amatoriale (Credits: Giorgia Deroma e Anisia Gallo)


Anisia Gallo e Giorgia Deroma

L'avvocato di Breaking Bad va a vivere da solo


Che Soul Goodman, l’avvocato penalista di Walter White, si staccasse da Breaking Bad per diventare un personaggio con una storia a sé lo si sapeva già da tempo, prima ancora che finisse la fortunata serie televisiva creata da Vince Gilligan. E ovviamente lo spin off si farà: titolo Better call Soul (‘conviene chiamare Saul’), la frase con cui l’avvocato interpretato da Bob Odenkirk attira i clienti in Breaking Bad. E si farà col preciso intento di raccontare la vita ante Walter White di questo simpaticissimo avvocato moderno azzeccagarbugli. Lo spin off andrà in onda a febbraio sulla rete via cavo Amc. E si farà non solo per sfruttare l’onda lunga del successo di Breaking Bad; il personaggio di Saul è infatti già di per sé decisamente allettante visto che nella serie di culto aveva una vita propria, schizofrenica, al limite del legale. E, ovviamente, borderline. Perfetta, insomma, per essere raccontata.
Bodoardo Matteo

il potere del bottiglione in discoteca

Nel 2014 il sabato sera nei locali segue delle

regole ed uno schema ben preciso: camicie bianche inamidate per i ragazzi e vestitino per le ragazze, musica rimbombante e vocalist estremamente molesti.
Ma c'è un fenomeno a dir poco sul mistico e relativamente moderno sul quale vorrei soffermarmi: quello del bottiglioni di super alcolici che vengono serviti (rigorosamente quasi solo ed esclusivamente a minorenni) e che portano sempre un gran scompiglio generale nel locale.
Parlo di quelle bottiglie di vodka da 6 litri e circa 1000 l'una che vengono acquistate dai giovanotti che sanno che se offriranno da bere a mezzo locale tutti li adoreranno procramandoli i "re indiscussi della serata". 

La bottiglia arriva sempre accompagnata da candelotti accesi (per farla risaltare agli occhi degli altri), secchielli di ghiaccio e millemila bicchieri.
A questo punto la bottiglia (quella più scenica e famosa è la belvedere illuminant) viene innalzata al cielo come se fosse una coppa e inizia un susseguirsi di bevute a canna.
Da sottolineare il ruolo dello "stappatore" che sarà considerato, per il resto della serata, il "capobranco".


Ma il culto della bottiglia non nasce solo dalla speranza dei ragazzi di risultare i migliori di tutti (e per qualcuno anche di trovarsi una ragazza), ma nasce soprattutto dal cercare dall'imitazione di serie TV, canzoni e personaggi famosi che fanno dello sballo in discoteca la loro maggiore, se non unica, aspirazione.







A conferma di quanto detto ecco il grande successo del "gruppo" milanese più in voga fra i giovani oggi, che purtroppo pare essere tutt'altro che una parodia.



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emma schiaffino

La musica non è una cosa seria

In occasione del concerto tenutosi il 22 Novembre all'Hiroshima Mon Amour, locale di Torino famoso per accogliere gruppi emergenti (solitamente italiani), la band bolognese Lo Stato Sociale ha avuto modo di incontrare i suoi fan torinesi e di promuovere il suo nuovo album, L’Italia Peggiore, uscito il 2 Giugno e già presentato attraverso una serie di incontri per tutta l’Italia, compreso uno alla Feltrinelli di Porta Nuova nella nostra città.

Il gruppo, definito da Wikipedia “indie rock”, è in realtà un mezzo che cinque ragazzi di Bologna hanno trovato per sfogare le proprie insoddisfazioni riguardanti la politica del nostro Paese e gli amori non corrisposti, le speranze per il loro futuro e i sogni che, come tutti noi, conservano gelosamente nei loro cassetti, senza mai definirsi portavoci di un determinato genere musicale, ma semplicemente esprimendo le grida di una generazione.

Lo Stato Sociale nasce nel 2009 da tre dei cinque attuali componenti,  ed esordisce con il suo primo cd Turisti della Democrazia, che riscuote un notevole successo, soprattutto grazie ad alcuni singoli come Abbiamo vinto la guerra e Sono così indie

La band era già apparsa a Torino in due occasioni quest'anno: la presentazione sopracitata de L'Italia Peggiore e un concerto alla Scuola Holden a fine Luglio, in occasione del tour estivo. 

Nonostante il già numeroso pubblico del primo concerto, nel secondo si è raggiunto il sold out (come in quasi tutte le date di questo tour invernale), probabilmente grazie alla consistente attività e conseguente pubblicità della loro pagina Facebook. Un'importante contributo pubblicitario è stato anche dato dall'uscita di alcuni video ufficiali di singoli dell'ultimo album, di cui uno è stato anche oggetto di un articolo sul sito del giornale nazionale La Repubblica.



In così poco tempo ha conquistato l'affetto di così tanto pubblico: per cinque ragazzi che alla fine dei loro concerti si mescolano al pubblico e chiacchierano come al bar sarebbe impensabile, ma Lo Stato Sociale, grazie al suo carisma, la sua disponibilità e le sue canzoni piene di vita, ce l'ha fatta.

Beatrice Botta e Laura Novellino

Lucca Comics & Games: non solo fumetti.

Da pochi giorni si è concluso il più grande evento italiano dedicato ai fumetti, all'animazione, ai giochi di ruolo, da tavolo, di carte, ai videogiochi e all'immaginario fantasy e fantascientifico: il Lucca Comics & Games, che si svolge ogni anno a Lucca, in Toscana, con una durata di quattro giorni. Anche questa volta sono stati invitati all'evento tantissimi ospiti, tra cui designer di manga, idol giapponesi ed inoltre YouTuber e admin di pagine Facebook tra le più famose.
Padiglione dedicato alla Artist Alley.

"L'emozione di sentirsi parte di un gruppo di sognatori è bellissima. E non importa se c'è il diluvio o se i treni sono pieni, perché si ha la consapevolezza di essere tutti lì per farsi stupire."
(-Francesco) "
 Tutti quelli che hanno partecipato sicuramente avranno passato momenti indimenticabili all'insegna del divertimento, vivendo le passioni che li accomunano.
Logo del Lucca Junior Contest 2014.

 Tra le sorprese dell'appuntamento 2014 è stato rinnovato lo spazio Junior, concorso organizzato dal Manga Junior Contest, dedicato agli ospiti delle classi III-IV-V della scuola primaria e I-II-III della secondaria di primo grado. Alle due categorie quest'anno se n'è aggiunta una terza, quella riservata ai giovani studenti di Lucca Manga School. I partecipanti hanno dovuto presentare un disegno del proprio personaggio preferito, ovviamente tratto da un manga, e presentarla a una giuria di esperti per la scelta del vincitore.


Esibizione serale di alcune band emergenti



Inoltre, come di consueto, si è tenuto il Music & Cosplay, la parte della fiera dedicata alle esibizioni dal vivo, sul palco presso il baluardo di San Paolino. In quest'area dal primo pomeriggio sino alla tarda serata si esibiscono vari gruppi musicali e cantanti, il cui repertorio è affine alla cultura del Comics & Games.
 Cosplay di gruppo della JapanTown.



La mezza vittoria del Lucca Comics 2014 è stata la nuova apertura della JapanTown, che convince, ma non convince. La zona di allestimento, non apprezzata da molti dei fan, è stata dislocata piuttosto lontano da quella classica in cui sono i padiglioni e soprattutto l'organizzazione dei vari stand è stata ritenuta molto dispersiva. Nel complesso però ci si può ritenere soddisfatti perché, più che negli anni passati, la Town ha offerto tanto divertimento made in Japan (manga, cosplay, conferenze e tanti nuovi contests).
Area dedicata all'allestimento cinematografico.

Per la prima volta a Lucca, la sezione dedicata ai film. Anteprime nazionali, eventi speciali, contenuti esclusivi, grandi ospiti e gadget in limited edition: Movie Comics & Games ha avuto un successo incredibile! Dalle anteprime di Thor e Machete Kills, alle clip inedite di Frozen e Capitan Harlock 3D; da Pif e Paolo Ruffini, all'animazione d’autore e molto altro ancora, si è potuta contare un'adesione di oltre 200 mila persone.


Quindi mangaka, amanti di cosplay e fumetti, videogiochi e quant'altro, l'appuntamento è al 2015 con tante altre novità in servo per voi!

 Daniela Galofaro

L'enigma nero

L'ENIGMA NERO


Loris Stival
Ormai è da settimane che alla radio, alla televisione, sui giornali, sul web compare un unico nome: Loris. Come racconta Cronaca-nera.it, sabato 29 novembre alle ore 8 in un paesino in provincia di Ragusa una telecamera privata riprende una Polo nera parcheggiata in strada, vicino alla quale si avvicinano una madre e due figli: Veronica, Diego e Loris. Quest'ultimo non vuole salire in macchina, oppone resistenza nei confronti della madre che lo costringe a salire e si incammina da solo sul marciapiede. Il bambino infatti ultimamente non vuole andare più a scuola, poiché sostiene di essere preso in giro. Loris poco dopo sale in macchina e la Polo parte. Sono le 8:45 quando la mamma torna nella sua abitazione e da questo momento non si sa quello che sia successo. La madre Veronica dice di aver accompagnato il figlio fino all'entrata della scuola, ma c'è un vuoto tra le 9 e le 10 che non permette di affermare questa versione dei fatti.
Sono troppe le discordanze della ricostruzione della madre che hanno portato gli inquirenti a far cadere alcuni sospetti su di lei. I cani della polizia seguono le tracce di Loris fino alla scuola, ma poi si fermano perché non fiutano più il suo odore. Questo fa nascere il dubbio se Loris abbia mai raggiunto l'edificio. La madre infatti fornisce due versioni dei fatti: prima dice di aver lasciato il figlio a 500 metri dalla scuola, poi afferma di averlo lasciato a poche decine di metri dall'edificio.

Versioni diverse dei fatti, discordanze d'orario, ricostruzioni non soddisfacenti alimentano ogni giorno questa vicenda, facendola diventare un giallo senza soluzione. Oltre al dolore della madre, che manifesta una sofferenza lacerante dopo il ritrovamento del corpo del figlio, si aggiunge quello dei famigliari, di persone che conoscevano Loris solo di vista e di gente che si è in qualche modo affezionata alla figura di questo piccolo bambino innocente.
Veronica. mamma di Loris Stival
Molti non si capacitano degli innumerevoli infanticidi che accadono nel mondo ogni anno. Nessuno si spiega il "perché" di queste atroci vicende. Persino i bambini pongono domande ai loro genitori riguardo a questi fatti e sono spaventati da quello che sentono dire in giro o ai telegiornali. Purtroppo questa è una triste realtà a cui il mondo è esposto ogni giorno, ormai il nostro è un mondo nero, nel quale si ha paura di tutto e non c'è più fiducia in niente e in nessuno.
Dopo aver riportato queste terribili verità, l'unica speranza che è rimasta nel cuore delle persone, anche se è difficile crederlo poichè ci sono troppi indizi contro di lei, è che la colpevole non sia l'unica persona di cui un bambino non dovrebbe mai avere paura: la mamma.


NOEMI ALBANESE


Street food - Torino


ToBusiness Agency ha organizzato da venerdì 5 a lunedì 8 Dicembre al Palavela di via Ventimiglia 145 la “Street Food Parade”, ovvero un festiva dedicato al cibo da strada ad ingresso gratuito allestito in stand, su truck, camper, roulotte e motocarri Ape organizzate come cucine a quattro ruote. Per le speciali prelibatezze internazionali non mancheranno  la paella, i piatti tipici argentini e quelli della tradizione della cucina greca, ed il giusto interesse per i piatti tipici delle varie regioni dello stivale. Infatti si passerà dalla vera pizza napoletana al lampredotto toscano, dai panini con la bufala campana agli arancini siciliani e alla piadina romagnola. Poi i tortellini in brodo, gli arrosticini, i panini gourmet, le salsicce ma anche le specialità vegane. Da bere il meglio del beverage nostrano, come le birre artigianali e la MoleCola di Torino.  
Accompagnato da ottima musica con il dj set a cura di Gianmarco Oglietti e Simone Manzo dello staff Generation Events. Mentre per i bambini  ci saranno spazi con baby sitting e una ludoteca.  
Alessia Del Vinaccio

I One Direction,la boy band del momento, atterrano a Roma!

Harry Styles, Niall Horan,Liam Payne,Louis Tomlinson e Zayn Malik.Questi sono i cinque nomi che mandano in delirio quasi tutte le ragazze del pianeta.

Dopo i due concerti di Milano, in cui sono riusciti a fare il Sold out nel giro di poche ore, e il concerto di Torino i One direction tornano in Italia.
La boy band anglo-irlandese del momento, decide di fare una sorpresa alle directioner italiane presentandosi a Roma.
Non è un concerto ma un semplice “mordi e fuggi” così definito dai blogger.
Questo evento è avvenuto il 7 dicembre a Roma, dove i ragazzi hanno registrato uno speciale televisivo che andrà in onda durante le festività natalizie.

Alla registrazione hanno potuto partecipare alcune fans grazie al concorso messo in atto dalla radio RTL.
Molte di loro si sono appostate sotto l'Hotel della band, cantando le loro canzoni per ore intere e urlando i loro nomi sperando in una loro apparizione improvvisa anche solo dalle finestre delle loro camere.
L'evento è avvenuto per consegnare ai ragazzi il disco di platino che Harry,Niall,Louis,Zayn e Liam hanno guadagnato con le copie vendute in Italia del loro nuovo disco “Four

Durante il programma i One Direction oltre ad essersi esibiti con “Steal my Girl” “Little things” “The Story of my life” e “Night Changes” , hanno anche risposto alle domande che le 300 fans presenti in studio hanno posto loro. 










Nel corso dell'intervista si è parlato di scuola ed è venuto fuori che Niall odiava la matematica ma andava bene in musica e francese, Harry adorava il teatro, Zayn la letteratura e Louis ha ammesso che si applicava per fare il minimo indispensabile. Poi hanno deciso di sfoderare il loro italiano e quando Harry ha detto << Vi amo>> è venuto giù lo studio.
Sono venuti fuori altri argomenti nel corso dell'intervista: famiglia,cibo,tatuaggi e donne «Mi colpiscono gli occhi di una ragazza» ha detto Liam «A me il sorriso» ha aggiunto Niall «Per me una donna deve sapersi prendere in giro» ha assicurato Louis.
Quindi directioner ora che sapete un po' che  tipo piace ai vostri idoli fatevi avanti!

Il rapporto tra i One Direction e le directioner italiane è un rapporto speciale e infatti i ragazzi hanno scelto proprio le due tappe di Milano per realizzare il loro Dvd uscito da poco “Where We Are – Live from San Siro Stadium”.
I cantanti hanno parlato dei concerti milanesi commentando con un «È stato incredibile, non vivremo mai più un’emozione così» .
I ragazzi per accontentare e dimostrare il loro affetto alle fans che li hanno sostenuti durante il loro percorso, hanno deciso di riesibirsi con “Steal my Gilr” prima di lasciare lo studio.

Promettendo però che sarebbero tornati a far loro visita molto presto, durante il nuovo tour che si terrà nel 2015. 






Ecco la selfie che i cinque ragazzi si sono scattati durante la loro giornata a Roma.    



Foto postata da Niall su Twitter. 
"@niallhoran Yesterday!" 






                                                                                          Di Santo Rachele.